affidiamo quest'anno il report del NICE Meeting alla giovane "matricola" Giorgia Bolognesi, che ha partecipato al NICE in qualità di rappresentante italiano dello EYCO Youth Forum. Ecco il suo diario di viaggio...

NICE MEETING 2016

Quattro giorni passati nella provincia tedesca di Gschwend ospitati dalla scuola di circo Pimparello e sotto l’organizzazione di EYCO, da tutta Europa (Danimarca, Spagna, Finlandia, Slovenia, Germania, Francia, Olanda e Italia) abbiamo partecipato all’edizione 2016 del Nice meeting, sono stati senza dubbio giorni belli intensi. Il meeting si è proposto di dare occasione a operatori di circo europei di incontrarsi e condividere momenti di formazione, scambio e collaborazione, oltre ad essere un bel ritaglio di tempo di cui impegnarsi per dare vita a nuove comunicazioni, come è successo quest’anno con il neonato EYCO Youth Forum. Il meeting ha avuto un programma ben strutturato, le mattine erano suddivise tra workshop e seminari, molti dei quali sono stati tenuti da formatori e artisti professionisti, la cosa interessante di questo meeting è che dello spazio è stato lasciato a giovani componenti del team Pimparello per mettere alla prova le loro idee e la loro capacità di gestire l’organizzazione di un meeting di tale entità, i ragazzi più giovani erano responsabili della gestione delle camere, degli spazi, degli orari e della sezione foto e video. Durante il tempo di alcune sere abbiamo avuto modo di vedere il team Pimparello cimentarsi negli spettacoli da loro creati e studiati all’interno del grande spazio che possiedono, spazio che ospita anche ragazzi richiedenti asilo che prendono parte alle attività del circo e seguono lezioni di tedesco e vanno a scuola costruendosi una nuova vita. Ho trovato questo meeting uno snodo europeo fantastico per il mondo del circo, spero che la restituzione di questo meeting alla nostra comunità possa offrire un buono spunto a tutti quanti.


 

 

ATTIVITA’ MEETING

Il programma comprendeva workshop di acrobatica, equilibrismo, giocoleria, danza e teatro, oltre a seminari pratici e teorici e la restituzione delle masterclass, il tutto inframmezzato da giochi proposti da vari paesi e da molti momenti di condivisione verbale circa il nostro (possibile) ruolo nell’Europa oggi.Sven, il direttore della scuola tedesca Pimparello, ha tenuto un seminario sulla storia delle famiglie circensi tradizionali, dove sono oggi? Cosa fanno? E in che relazione sono con il mondo dello youth circus? Ancora dalla Germania un workshop di “figuration mimè” in cui si è giocato con luci, ombre, corpo e come utilizzare il nostro materiale per creare e decostruire immagini.Tra quelli che sono riuscita a seguire io di notevole interesse è stato il seminario proposto dalla belga Mieke Gielen di “experimental learning”. “Experimental learning” è un metodo che pone l’esperienza personale, supportata dalla riflessione, dalla critica, dall’analisi e dalla sintesi, al servizio dell’apprendimento; questo metodo attraverso l’utilizzo di attività di gruppo, coppia e individuali si propone di ricreare situazioni reali in cui i partecipanti possano apprendere attraverso la loro esperienza diretta in relazione all’esercizio; il ruolo del leader e del trainer in questo caso è marginale ma fondamentale, marginale nel senso che cerca di intervenire il meno possibile nello svolgimento dell’esercizio, lasciando al gruppo e all’individuo la facoltà di agire secondo propria indole. Experimental learning si propone di ricreare situazioni in cui i partecipanti siano spinti al di fuori della propria “comfort zone” per permettere un apprendimento che possa passare attraverso l’esperienza diretta. Un esercizio che abbiamo svolto in gruppo è stato particolarmente interessante, il gruppo era in cerchio e tenendosi le mani ogni persona si lasciava sbilanciare all’indietro, quello che era richiesto era di cercare rimanere in equilibrio anche lasciando la presa delle mani dai compagni, trovando però una soluzione alternativa che permettesse di mantenere l’equilibrio senza cadere, per svolgere l’esercizio insieme al gruppo abbiamo speso quasi 10 minuti a parlare di come avremmo potuto fare e di quale poteva essere la soluzione migliore per arrivare a quello che ci era stato chiesto; oppure ancora un gioco basato sulla cooperazione in cui bisognava trovare il miglior modo possibile per trasportare il maggior numero di strumenti, nell’arco di tempo di 2 minuti, da una parte all’altra del cerchio seguendo e rispettando determinate regole (come: se un oggetto cade nel cerchio allora non si può più usare, non si può passare l’oggetto direttamente al proprio vicino ma tutti devono toccare almeno una volta tutti gli strumenti e nessuno può toccarli due volte e via dicendo…) anche in questo caso come gruppo abbiamo speso molto più tempo parlando e organizzando la dinamica dell’esercizio dell’effettiva durata dell’esercizio stesso, ed è in questi spazi che si sviluppa l’apprendimento basato sull’esperienza: riflessione, critica, analisi e sintesi. Experimental learning si concentra sulla crescita personale e sulle dinamiche di gruppo, lavorando anche molto sulla fiducia reciproca e in se stessi. La questione principale del workshop è stata: come usare al meglio questo metodo nell’ambito del circo?La Germania con Ralf Oellinger ha proposto un workshop abbastanza stimolante di “site specifics”, un workshop che si è svolto interamente all’aperto, offrendo così una infinità di “site specifics”, il trainer guidava solo parzialmente il workshop e dava input e consigli sui lavori che i partecipanti creavano; il lavoro svolto era focalizzato sul decontestualizzare il proprio spettacolo, o meglio il proprio numero in questo caso, così prima creavamo autonomamente o al massimo in coppia dei numeri di corpo libero, giocoleria o qualsiasi cosa volessimo sperimentare per poi appunto decontestualizzarlo e farlo integrando l’ambiente che avevamo intorno e cercando di interagire il più possibile con esso, scegliendo prima un posto atipico, poi uno confortevole e poi uno del tutto sconfortevole e ognuno per volta mostrava le proprie sperimentazioni al gruppo che insieme discuteva di che cosa percepiva il pubblico che guardava lo stesso numero in posti diversi e di come viveva questa diversità il diretto interessato mentre lo faceva; non ci sono stati limiti alla fantasia e alla creazione.Di tutt’altra natura è stato il seminario di circo sui rifugiati, nel quale ci siamo divisi in gruppi di “interesse”, sono stati proposti 5 argomenti sui quali interrogarsi e lavorare insieme: o    come gestire le barriere linguistiche e culturali o    come creare partnershipo    esempi di buona praticao    come creare progetti auto-sostenibilio    il viaggio dei rifugiatila partecipazione alle discussioni di tali argomenti era libera e non vincolante, ci si poteva muovere da uno all’altro e intervenire in ognuno, alla fine sono state stilate delle liste di punti principali per ogni argomento nell’ottica di essere delle linee guida per lo svolgimento di questo lavoro. 

 

 

EYCO YOUTH FORUM

Ogni giorno almeno un paio d’ore sono state dedicate alla creazione del EYCO Youth Forum. Il gruppo dello Youth Forum che si è creato e che ha aderito a questa missione è abbastanza forte nonostante sia abbastanza giovane di età, abbiamo provato a risolverci le domande che avevamo in mente e rispondendoci a vicenda abbiamo elaborato e costruito pian piano la nostra idea; stiamo al momento lavorando sulla costituzione dello spirito di questo gruppo, degli obbiettivi che ci vorremmo porre, le modalità da utilizzare e il tutto lavoro è finalizzato alla realizzazione di una struttura che possa essere strumento per i giovani e più giovani e per chiunque di entrare nella rete europea del circo e di contribuire a rendere questo network ancora più grande e funzionale. Durante il tempo dedicato allo Youth forum il gruppo insieme a Ben ha lavorato alla creazione del forum dall’interno e al raggiungimento di una struttura di base che potesse consentire al forum di prendere realmente vita anche una volta lasciato lo spazio del meeting, abbiamo scelto queste parole per descriverlo: “lo scopo del forum è di rappresentare tutte le scuole di circo in Europa. Le decisioni saranno prese nel modo più positivo per tutti, sulla base delle opinioni e della collaborazione che si creerà tra questo grande gruppo”. Con esercizi pratici ci sono stati trasmessi tantissimi input di riflessione personale e collettiva e siamo anche riusciti con facilità a decidere i primi strumenti pratici, siamo ora in contatto su un forum online e telefonico e sino ad ora con frequente attività e vivo interesse.  I rappresentanti del forum sono 13 giovani da ogni paese europeo, tutti tra i 18 e i 25 anni, provenienti dal mondo del youth circus ed operanti in esso come insegnanti, alunni e organizzatori. Il forum, inizialmente guidato dal board Eyco, si focalizzerà sullo sviluppo e approfondimento di questi concetti:o    raccogliere informazioni dal punto di vista dei giovani circa il modo in cui i giovani stessi partecipano alle attività delle loro scuole di circo e se sono soddisfatti di ciò o se vorrebbero sviluppare qualcosa di diverso; o    raccogliere feedback dai giovani su quello che succede nel sistema del circo secondo loro, su cosa conoscono, in cosa sono coinvolti ecc…;o    individuare le migliori pratiche attive di inclusione dei giovani;La prima missione di questo forum è quella di costituire un questionario europeo da presentare a delle scuole campione di circo per ogni paese cercando di capire quali sono le opinioni dei giovani nel nostro paese, il sondaggio si propone di capire quali sono le opinioni circa la partecipazione attiva dei giovani nelle scuole di circo e nel mondo del network del circo in Europa, potrà essere anche occasione per molti giovani di venire a conoscenza dell’esistenza di questo network europeo e di prenderne effettivamente parte espandendo quindi le loro conoscenze e le loro possibilità. Il sondaggio servirà ad organizzare i lavori futuri del forum con delle linee guida meglio definite, sapremo così di muoverci nella direzione più fruttuosa; entro fine dicembre abbiamo tempo per la raccolta dei dati del nostro paese ed entro febbraio dovrà essere preparato un documento unico a livello europeo da presentare al prossimo meeting.

 

 

CONCLUSIONI

L’insieme di tutto del Nice meeting è stata una grande esperienza che mi ha permesso di conoscere cose nuove e rileggere quelle vecchie, nonché di mettere alla prova le mie capacità e competenze personali sia di relazionarmi con nuovi pensieri diversi dai miei. A contatto con tutti questi pezzi di Europa ho riconosciuto forte la mia appartenenza italiana, come dire ho avuto più modo di sentirmi italiana piuttosto che europea ma lo spirito di appartenenza alla comunità del circo mi ha fatta sentire parte di un gruppo ancora più vasto dell’Europa, “…la comunità del circo è più vecchia della comunità europea. Il circo ci insegna quanto in realtà sia piccola l’Europa” così si è detto in una delle prime condivisioni avute al meeting e forte di questa affermazione mi chiedo quindi in che modo possiamo rileggere con altre parole la nostra appartenenza alla comunità europea?