Un po' di storia
Sono trascorsi più di 80 anni da quando padre Flanagan, che lavorava con bambini malandati e di strada, fondò in Nebraska (USA) il primo circo per bambini e ragazzi negli anni '20. E 60 anni da quando Ied Last, moglie di un famoso comunista del tempo, fondò ad Amsterdam nel 1949 Circus Elleboog, un progetto sociale per i bambini che, nei tempi duri del dopoguerra, non avevano risorse per fare sport o attività culturali. Negli ultimi 30 anni anche in Europa si è sviluppata una cultura di circo per bambini e ragazzi, dando vita a numerosi progetti, scuole, federazioni che coinvolgono decine di migliaia di bambini e ragazzi. Qui in Italia Joseph Marmsoler, Sigrid Federspiel, Camilla Peluso, Marco Bizzozzero e Italo Fazio sono stati gli ambasciatori di questo movimento, dando il via negli anni '90 ai primi progetti nelle scuole altoatesine, a Milano, a Torino. Le loro esperienze sono state negli anni messe a disposizione di altri operatori, che hanno poi promosso questa attività nelle scuole delle loro città. Sull’onda dell’entusiasmo generato da centinaia di progetti partiti in molte città italiane, l’Associazione Giocolieri & Dintorni, che raccoglie al suo interno numerosi operatori del settore e che ha intrapreso un percorso per il riconoscimento professionale del settore, coordina già dal 2002 sul nazionale la promozione dei Progetti di Circo e un programma di formazione pedagogica.
Il punto della situazione in Italia...
Quando nel ’98 abbiamo cominciato a promuovere i Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi in Italia esistevano solo le realtà altoatesine di Animativa e di Circomix e la Scuola di Piccolo Circo di Milano. Chi è stato ad uno di nostri ultimi Meeting per Operatori di Circo, o a Ruggito delle Pulci di Fuma che n'Duma, o alle edizioni del Raduno delle Scuole di Piccolo Circo di Sarzana, sa benissimo che da allora le cose sono cresciute un bel po’! Il sondaggio che abbiamo effettuato su un campione di realtà attive per le attività 2006/2007 fa pensare ad un settore che già allora coinvolgeva in Italia circa 30.000 bambini e ragazzi all’anno. Il nostro Registro dele Scuole di Circo deòl network CircoSfera pubblicati online si è allungato anno per anno. Gli stage che abbiamo organizzato in questi anni hanno visto partecipare più di 700 persone (e non siamo gli unici a proporre formazione per Operatori…). Insieme alle dimensioni del settore cresce anche la qualità dei lavori proposti, e naturalmente cresce il numero di realtà che fanno un lavoro di micro diffusione, basato più sull’animazione che sulla pedagogia del piccolo circo.
...e all'estero
Se poi allarghiamo i nostri orizzonti e guardiamo agli altri Paesi il quadro diventa estremamente più ricco e strutturato. Oltre ad organizzazioni nazionali di Youth Circus già attive da più di un decennio in 5 paesi europei è stato fondato nel 2009 un organismo europeo (EYCO), che raccoglie oggi le federazioni/organizzazioni nazionali di 12 paesi europei, al cui interno Giocoliero e Dintorni rappresenta l'Italia, per un totale stimato di mezzo milione di praticanti! Questa crescita così diffusa ha generato a sua volta un grande volume di scambi e progetti per la trasmissione, lo scambio e il confronto di saperi e conoscenze. Un intenso pullulare di iniziative e progetti al quale Giocolieri e Dintorni si è collegato fin dal 2006, permettendo a dozzine di operatori e scuole italiane di entrare in contatto con altre realtà europee.
Il futuro
E’ evidente che, nonostante le centinaia di ore di lavoro e le migliaia di e-mail, parole, telefonate, volantini, copie di stampati, chilometri ed euro che ogni anno maciniamo come Giocolieri e Dintorni / progetto CircoSfera in questo lavoro, le risorse a nostra disposizione non sono inesauribili. Oggi molte delle scuole di circo ludico-educativo del centro-nord hanno raggiunto dimensioni e risorse maggiori di quelle di Giocolieri e Dintorni, sono già perfettamente autonome in termini di capacità promozionale sul territorio locale e regionale, e cominciano anche ad organizzare eventi e programmazioni di rilievo nazionale. Le stesse proposte formative e momenti di incontro da noi organizzati in questi anni richiedono un forte, continuo riassetto ed aggiornamento, di fronte ad un settore in continua crescita, e la nostra scelta di dedicarci alla promozione nel centro-sud dei Progetti di Circo richiederebbe ben altre energie. Abbiamo già da anni posto all’attenzione del settore la necessità di unire tutte queste forze e dare vita ad un organismo (una Federazione?) che abbia le competenze, le risorse e le strategie giuste per promuovere, rappresentare, ottenere ulteriori riconoscimenti per il settore, collegarsi in modo strutturale alle incredibili realtà attive all’estero. Ancora una volta ci auguriamo che questo possa avvenire, che possa avvenire al momento giusto, senza forzature o scelte avventate, con la partecipazione di tutti. Fino ad allora proveremo a tenere alta, con il vostro aiuto, questa piccola grande bandiera che stringiamo tra le mani….
Nuove pratiche di un circo che crea comunità
di Ilaria Bessone e Adolfo Rossomando
(testo pubblicato in “Conoscere, creare e organizzare circo”, a cura di Valeria Campo e Alessandro Serena - Franco Angeli Editore, 2019)
Illustriamo qui, all'interno della recente rinascenza della pratica circense, lo sviluppo del "circo sociale" e del "circo ludico-educativo". Due "sorelle" che convergono nella grande famiglia delle comunità di circo, registrando uno sviluppo enorme a tutte le latitudini e interessanti applicazioni all'interno di eventi e manifestazioni culturali
Contesto
Oggi il circo, su scala planetaria, non si pratica solo nelle scuole professionali di circo, sotto la guida di equipe di formatori, o all'interno degli chapiteau, dove il sapere viene tramandato di generazione in generazione. Centinaia di migliaia di persone – numeri mai raggiunti prima nella storia - praticano oggi le discipline circensi per i motivi più svariati. Giovani si trovano nelle Convention a scambiarsi con entusiasmo trick di giocoleria o sequenze acrobatiche. Insegnanti qualificati applicano la pedagogia del circo in corsi per ragazzi e ragazze che preferiscono sfera, palline e monociclo a pallacanestro, danza o atletica. Persone adulte si tengono in forma e riscoprono creatività e espressività grazie all’acrobatica aerea, come mai avevano immaginato sollevando pesi in palestra. Artisti professionisti, esperti di educazione fisica e psicologia formano team multidisciplinari che sognano e realizzano progetti in cui il circo diventa strumento di riscatto, rivelazione, emancipazione. Persone diverse unite dall’amore per il circo, che insieme si allenano, si emozionano, creano, vanno in scena.
Il circo è diventato il sapere che unisce una grande comunità di pratica accessibile e aperta al territorio, in cui coesistono valori di partecipazione attiva, tolleranza, responsabilità, solidarietà, educazione, ricerca artistica, innovazione culturale. Una comunità che attrae al suo interno un pubblico vasto ed eterogeneo che, coinvolto inizialmente come beneficiario di corsi, eventi e spettacoli, assume successivamente un ruolo da protagonista, con effetti positivi che variano dall’empowerment individuale, al rafforzamento della cittadinanza attiva, all’accrescimento delle potenzialità creative individuali e collettive. Apprendimento, appartenenza, identità e pratica danzano insieme, si intrecciano creando percorsi e saperi sempre nuovi a partire dal nucleo fondamentale delle tecniche del circo.
Attraverso corsi e laboratori, questo modo di intendere il circo si rivolge a qualunque tipo di pubblico, incluso il pubblico potenziale, fatto da chi non ha mai immaginato di potersi cimentare con le arti circensi; inclusi i gruppi marginalizzati o a rischio di esclusione sociale, le persone in situazioni di vita precarie. Contesti e beneficiari sono i più diversi: dalle scuole di ogni ordine e grado, alle palestre di fitness, dai quartieri degradati di grandi città alle provincie e alle zone rurali e montane, dai centri diurni a quelli di accoglienza, dalle zone di conflitto ai campi profughi, dalle carceri alle periferie, il circo coinvolge persone di tutte le età, status socio-economico, abilità fisica e psichica, provenienza geografica e etnica, religione, cultura, storia ed esperienza personale.
La giocoleria, l’acrobatica e l’equilibrismo si imparano con l’obiettivo di migliorare competenze motorie, emotive, cognitive e sociali, e al tempo stesso aumentare la fiducia in sé stessi e nel prossimo, la creatività, la coesione sociale e la solidarietà. Sono ormai numerosi gli studi (tra gli altri: Bessone 2017; Bolton 2004; Cirquedu Soleil 2014; Desanghere2016; Dubois et al. 2014; Hyttinen2011; Kekäläinen 2014; Spiegel et al. 2014;) che dimostrano come il circo – grazie alla centralità del rischio e della fiducia, della pratica e dell’apprendimento incorporato, del gioco e della creatività - trasformi il modo di incontrare “l’altro”, superando barriere e stereotipi.
L'intero settore, a livello planetario, fa riferimento a corsi, luoghi e progetti in cui l’apprendimento delle arti circensi è sullo stesso piano dello sviluppo personale e comunitario. L’obiettivo non è dunque necessariamente formare artisti professionisti, ma sviluppare capacità umane e generare trasformazioni sociali. La pratica di attività artistiche esige infatti che le persone pensino, riflettano e analizzino le proprie esperienze, e costruiscano di conseguenza il proprio modo e la propria visione di vita. Per dirla con Rodari: “non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”.
Un processo dalle sfumature così articolate non sarebbe possibile se gli insegnati e i mediatori culturali impegnati al suo interno non avessero seguito percorsi formativi specifici ed esaustivi. Per queste figure è oggi disponibile in molti paesi, Italia compresa, una nutrita serie di formazioni, di base e avanzata, sulla tecnica e sulla pedagogia del circo. Molto vivace è anche il confronto, all'interno del settore, per lo sviluppo della didattica e delle metodologie, per la costituzione di una filiera formativa che accompagni i ragazzi fin dalla tenera età, offrendogli trampolini di lancio verso una carriera artistica, di insegnante, o di manager all'intero delle organizzazioni di circo.
Cenni storici
La nascita del circo sociale e ludico-educativo è legata ad almeno due importanti trasformazioni sociali. Da un lato, nuove forme di circo nascono sull’onda dei movimenti degli anni ’60 e ’70, in cui arti ritenute popolari, marginali, come le arti circensi e di strada - emergono come strumento “radicale” di comunicazione ed espressione sociale e politica.
Circus Elleboog, fondato ad Amsterdam nell’immediato dopo guerra, è una delle primissime esperienze che anticipa un approccio del circo sociale e del circo educativo che si svilupperà, in quei decenni, simultaneamente in diverse aree del mondo: nella Spagna ancora fascista con il Circo de los Muchachos di Jesus Silva, in Scozia dove Reg Bolton istituì una scuola di circo estiva nel 1977, in Irlanda del Nord, dove il Belfast Community Circus nacque nel 1985 per unire giovani appartenenti a comunità in conflitto, in Canada con il lancio del Cirquedu Monde - programma sociale del Cirquedu Soleil - nei primi anni ‘90, in Francia con la Carta della Creazione delle Nazioni Unite del Circo Sociale nel 2002, in Brasile e altri paesi dell’America Latina dove grazie all’influenza di Augusto Boalsi diffonde, a partire dai primi anni ’90, l’approccio dell’arte-educazione, che lega le attività creative e artistiche e il campo dell’educazione informale. Sarà invece dall'iniziativa del clown Miloud per i ragazzi di strada di Bucarest che nel 1996 nascerà Fundatia Parada, ancora oggi impegnata nel supporto alle giovanissime generazioni rumene.
Parallelamente, si sviluppa a tutte le latitudini, nella seconda metà del '900, anche la pratica amatoriale del circo, nel campo dello sport e del tempo libero. Qui, grazie alla pluralizzazione delle pratiche, all’idea dello sport per tutti, alla diffusione e commercializzazione di discipline artistiche e sportive, diversi tipi di attività, incluse quelle ludiche, acrobatiche, non competitive ed espressive, diventano accessibili anche ai ceti medi e popolari.
Per fare solo qualche esempio di questa tendenza, tra gli anni ’30 e gli anni ’60 diverse organizzazioni giovanili cominciarono a proporre corsi di circo negli Stati Uniti, mentre negli anni '80 nascevano in molti paesi europei scuole di circo, ancora oggi in pieno sviluppo. SorinCirkus (Finlandia), Le Plus Petit Curque du Monde (Francia), Cabuwazi (Germania) sono solo alcuni esempi di scuole, con budget a sette cifre, che hanno superato da tempo i loro 30 anni di attività.
Un proliferare di organizzazioni, piccole, medie e grandi, disseminate sul territorio che ha originato ben presto federazioni nazionali in molti paesi (la FFEC in Francia celebra i suoi 30 anni di vita, e così CircoMundo in Olanda, con gli altri paesi che hanno progressivamente seguito a ruota il processo).
Ma è entrando nel nuovo millennio, con la stagione dei programmi europei di supporto alla cultura e alle reti internazionali, che l'intero settore coglie l'opportunità di intensificare gli scambi e creare network internazionali di riferimento, al cui interno confluiranno le reti nazionali. Nasce così nel 2008 Caravan Network, una rete composta dalle maggiori scuole europee di circo amatoriale con un focus sull'intervento nel sociale; l'anno successivo è la volta di EYCO (European Youth Circus Organization) che raccoglie al suo interno le federazioni nazionali in rappresentanza di oltre 500 scuole di circo attive in Europa; per sottolineare il consolidamento dell'intero settore nei primi anni del 2000, citiamo anche la nascita nel 2004 della FEDEC (federazione europea delle scuole professionali di circo, con oltre 60 membri) e nel 2003 la fondazione di CircoStrada (network europeo dei maggiori festival e organizzazioni di circo e arte di strada, con oltre 100 membri)
Qui in Italia sarà nei primi anni '90 che, dall’incontro di esperienze in ambito sportivo, educativo e artistico, nascono progetti e scuole di circo per bambini, ragazze e appassionati. Joseph Marmsoler e Sigrid Federspiel, seguendo le tracce della pedagogia del circo sviluppate in Germania, daranno il via a progetti di circo in Trentino Alto Adige, per poi fondare le scuole Animativa e Circomix. Parallelemente Camilla Peluso, fonderà la Piccola Scuola di Circo di Milano, mentre Italo Fazio fondava Teatrazione a Torino. Pionieri, insieme ad altri, di un movimento che avrebbe continuato a crescere in quegli anni, sulla spinta delle passioni e dell'impegno personale.
La nascita nel 2002 dell'Ass. Giocolieri e Dintorni, con l'avvio di una promozione della pedagogia del circo e l'offerta di percorsi formativi per operatori di circo, si innesta su questo processo di crescita, facilitando la creazione di scuole di circo sul territorio nazionale, che per numero e qualità degli interventi si misura oggi con le più mature esperienze degli altri paesi europei. Un movimento che oggi in Italia conta oltre cento scuole e progetti di circo, 600 operatori che vi lavorano a tempo pieno, un'utenza che supera le 40.000 persone nel corso dell'anno, una serie di festival dove i protagonisti sulla scena sono proprio gli allievi delle scuole, che sempre più frequentemente decidono poi di iscriversi ad una scuola professionale di circo.
La necessità e il desiderio di fare rete, sviluppare e innovare il settore, formare operatori e operatrici ha dato vita a due progetti di riferimento, in cui confluiscono la gran parte delle organizzazioni oggi attive in Italia: AltroCirco, per il circo sociale, e CircoSfera, per il circo educativo. Le due reti organizzano ogni anno formazioni, meeting e convegni in Italia, e rappresentano il settore nei maggiori network internazionali.
Applicazioni
La grande vitalità e il crescente proliferare di scuole e progetti di circo sul territorio nazionale ha facilitato l'inserimento di scuole di circo ludico-educativo e progetti di circo sociale nelle programmazioni di eventi culturali.
In primo luogo, quasi tutti i maggiori festival di circo contemporaneo propongono oggi, in collaborazione con le scuole di circo del territorio, laboratori di circo per bambini e ragazzi nelle fasce orarie fino a poco tempo fa prive di offerta al pubblico, in particolare quella mattutina e pomeridiana. Inoltre la nascita di performing group di adolescenti all'interno delle maggiori scuole di circo ha generato creazioni e spettacoli di ottimo livello che trovano sempre più spesso spazio nelle programmazioni pomeridiane dei festival. Infine, per gli organizzatori di eventi circensi, il bacino delle scuole di circo si è rivelato un target group da non sottovalutare per la vendita dei biglietti di spettacoli, anche attraverso l'offerta di convenzioni e riduzioni ad hoc.
Di certo il moltiplicarsi delle pratiche circensi sta modificando l'intero settore del circo, apportando nuova attenzione, nuovi pubblici, e nuovi modi di "fare circo" oggi.
webography
www.cirquedusoleil.com/citizenship/community
www.caravancircusnetwork.eu
www.eyco.org
www.americanyouthcircus.org
www.americancircuseducators.org/overview/
www.vaikuttavasirkus.fi
(Effective Circus Project)
www.altrocirco.it
www.circosfera.it